Cafaggiolo: i Lowenstein presentano il loro sogno. Parterre di ospiti alla villa

Si è tenuta questa mattina (martedì 11 aprile) la tanto attesa conferenza stampa per la presentazione del progetto di recupero e sviluppo della Villa Medicea di Cafaggiolo (che dal 2013 è patrimonio dell’Unesco), ideato dalla società della famiglia Lowenstein e da Marzocco Investment & Development.

Dopo anni di studi e progettazioni si è arrivati ad un progetto che, in 24-30 mesi dall’inizio dei lavori, potrebbe dare vita ad un investimento da 170 milioni di euro e quasi 3mila posti di lavoro. Quel “Progetto Cafaggiolo” (clicca qui per leggere l’articolo), fortemente desiderato da quelli che, da qualche anno a questa parte, sono i nuovi proprietari della tenuta: Alfredo Lowenstein (rinomato imprenditore argentino) e sua moglie, Diana Lowenstein.

Ad aprire la conferenza stampa è stata proprio Diana Lowenstein, che, molto contenta ed emozionata, ha raccontato le vicissitudini che hanno portato lei e il marito a investire nel nostro territorio: il tutto cominciò 11 anni fa, dopo svariate ricerche. L’Italia, e in particolare la Toscana, da sempre avevano esercitato fascino nei coniugi argentini: e da qui partì la loro ricerca, fino a giungere alla scoperta di Cafaggiolo, uno dei più antichi castelli Medicei, localizzato nella valle del Mugello.

Il primo incontro con la tenuta (complice la brutta giornata di febbraio e la spiacevole sorpresa nel trovare l’entrata chiusa) non fu però buono; ma, dal secondo, fu subito amore. “Cafaggiolo – ha affermato Diana – è per noi un gioiello, che ha diritto di essere custodito con amore e rispetto. La nostra volontà è quella di riportarlo a nuovo splendore”.

Nel sincero e commovente finale del suo intervento, Diana ha ringraziato la comunità locale per il sostegno, confessando: “siamo nati in Argentina, ma nel nostro animo ci sentiamo cittadini del Mugello”.

Successivamente, per entrare nel merito della questione, ha preso parola l’architetto Emanuela Benedetti, progettista e direttrice dei lavori, la quale, dopo aver illustrato cos’era Cafaggiolo nel passato, ed è passata ad esporre cosa potrà diventare Cafaggiolo nel futuro.

Nel passato, Cafaggiolo rappresentava un’innovazione sotto molti punti di vista (culturale, sociale, artistico, politico, architettonico), che ha avuto vita con lo scopo di identificare ed affermare il prestigio mediceo. Rompendo gli schemi ordinari dell’epoca, secondo cui la tenuta signorile di campagna era essenzialmente un luogo di diletto, i Medici attribuirono delle determinate funzionalità a questo meraviglioso luogo, facendolo diventare, tra le altre cose, non soltanto un luogo di rifugio per la famiglia, ma un luogo in cui accogliere letterati, artisti, poeti, nobili e regnanti europei. Oggi, lo Stato attuale di Cafaggiolo è di forte degrado: ci sono dei cedimenti strutturali, con crolli parziali o totali dei tetti…

Tuttavia, l’ambizioso odierno progetto vorrebbe restituire una nuova dignità alla tenuta, valorizzandone gli spazi e attribuendole nuove funzioni.

Il sogno di Cafaggiolo ha come linea guida primaria la salvaguardia dell’originario patrimonio storico, architettonico e paesaggistico, il progetto prevede la valorizzazione e riqualificazione della tenuta medicea, convertendola in una destinazione turistica ricettiva di eccellenza e di lusso. Lusso inteso principalmente come il riappropriarsi del tempo.

Il castello e il relativo Borgo saranno il cuore del progetto, intorno al quale saranno costruiti centri benessere, strutture sportive (tre campi regolamentari per praticare lo sport del polo, oltre che varie strutture per la pratica di discipline di equitazione, campi da calcio, tennis…), percorsi terapeutici (è prevista la realizzazione di 3 SPA, di percorsi meditativi e sensoriali…), 356 suites e 14 ristoranti e 12 bar diffusi su tutta la proprietà. Saranno inoltre realizzati un museo mediceo e spazi culturali ed artistici pronti ad ospitare arte contemporanea.

Tutto questo verrà effettuato rispettando e preservando l’identità della tenuta e del podere, conservando il patrimonio esistente. Inoltre, saranno promosse attività agricole tipiche della tradizione del territorio.

Il progetto, come ben sanno i lettori, comprende la dismissione del tratto stradale di circa due chilometri della regionale 65, la Bolognese, che diventerà una viabilità interna alla tenuta, mentre la nuova regionale correrà all’esterno, lungo la riva sinistra della Sieve.

Un investimento di oltre 170 milioni di euro, con una ricaduta occupazionale di oltre 2780 nuovi posti di lavoro: un valore aggiunto per tutta la Toscana (ma soprattutto per il Mugello) pari a 165 milioni di euro. Si tratta, quindi, di un impatto sociale avente ricadute economiche e occupazionali notevoli.

Erano presenti il Sindaco di Borgo San Lorenzo e presidente dell’Unione dei Comuni, Paolo Omoboni, di Scarperia e San Piero, Federico Ignesti, di Barberino di Mugello, Giampiero Mongatti, e il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il quale, nel corso del suo intervento ha dichiarato ammirato: “né Disneyland né Gardaland, con tutto il rispetto per Parigi e la Lombardia, sono come Cafaggiolo”, definendolo come “un investimento di qualità, uno standard a cui la Toscana guarda con attenzione” e congratulandosi con la famiglia Lowenstein per la loro determinazione, pazienza e capacità di ascolto.

Il desiderio dei Lowenstein, in poche parole, non è di essere proprietari (nel senso stretto del termine) di Cafaggiolo, ma di divenirne i custodi, così da preservare, proteggere e valorizzare questa immensa eredità storico – culturale da cui sono rimasti ammaliati; il tutto, come da loro dichiarato, per il bene delle generazioni che verranno.

fonte: OK!Mugello – web.
http://www.okmugello.it/mugello/cafaggiolo-lowenstein-sogno
Da Viola Salotti – mercoledì 12 Apr 2017

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